"Il lato sociale è il motivo per cui faccio questo lavoro" - La storia di Catia
Dopo avervi raccontato la storia di Rezarta, oggi Cristina ci presenta un’altra persona che da il suo prezioso contributo alla nostra cooperativa.
Mentre parliamo Catia non smette di pulire e sistemare: mi sorprende la cura e la dedizione che mette in ciò che fa. Capisco che è proprio questo il motivo per cui mi hanno detto che lei è un membro importante della nostra cooperativa.
“Mi chiamo Catia e sono di Porto Sant’Elpidio. In cooperativa mi occupo delle pulizie.”
Da quanto tempo lavori nella cooperativa?
“Da due anni e mezzo. Ho conosciuto la cooperativa grazie ad un’amica. Stavo cercando lavoro e mi ha parlato delle varie attività che si svolgono qui, così sono venuta in contatto con Daniela (la presidente ndr) ed ho fatto il colloquio per addetto alle pulizie.”
Come ti trovi con i colleghi?
“Alcuni giorni lavoro da sola, altri con le colleghe. Mi trovo bene con tutti. Il lavoro a volte è più semplice ed a volte più impegnativo, però ci aiutiamo e diamo il massimo.”
Qual è la cosa più bella di questo lavoro?
“Il lato sociale di questo lavoro mi piace molto. E’ il vero motivo per cui lo faccio. Quando ad esempio pulisco strutture sociali, dove so che vengono ospitate persone in difficoltà, lo faccio con piacere perché so che sto aiutando la comunità e delle persone che hanno disagi importanti: non hanno una casa, un posto dove stare, sono persone sole e la cooperativa attraverso questi servizi da il suo aiuto concreto. Credo che creare una rete di aiuti partendo dalla propria comunità, nel proprio piccolo, facendo ciò che si può con dedizione, sia fondamentale.”
Qual è il tuo sogno nel cassetto?
“Una mia grande passione è lo yoga, sto facendo una scuola di formazione per specializzarmi ed intanto tengo dei corsi nell’associazione di quartiere dove vivo. Forse la mia qualità è proprio quella di mettermi al servizio degli altri facendo ciò che so fare, attraverso le pulizie per le persone in difficoltà e con le lezioni di yoga per la comunità del mio quartiere.”
